Le libertà digitali non muoiono mai

Ogni qual volta un nota azienda sforna un prodotto che fa della non-libertà il suo cavallo di battaglia e una valanga di persone accorre ad acquistare e ad osannare il sommo leader, mi chiedo che fine faranno le libertà digitali. Non voglio parlare del prodotto in se; non l’ho usato e non voglio scadere nel solito post criticone e di parte. Voglio affrontare un problema più vasto.

Per prima cosa dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare. Che tali prodotti siano affascinanti e funzionanti è senza ombra di dubbio soprattutto se paragonati a quel trattore a pedali che è Windows. Oltretutto basta cercare fra i temi più scaricati in Gnome-Look per rendersi conto a quale sistema si ispirano i temi nelle prime posizioni. Anche le ultime scelte di sviluppo e restyling grafico di Ubuntu proposte dal “vendicatore solitario” Mark Shuttleworth puntano sempre più vistosamente in quella direzione.

C’è quindi un forte desiderio di imitazione, desiderio che a volte mi fa pensare se non sia che molte persone usino GNU/Linux solamente perché non possono permettersi gli attrezzi ultra-costosi della mela.

In questo spazio dove trovano spazio le libertà digitali? Perché ci deve essere qualcuno al di sopra degli utenti che deve decidere che cosa posso o non posso fare con un oggetto che ho comprato? Ci vengono a dire che lo fanno per questioni di sicurezza. Una giustificazione terribilmente insensata: sarebbe come un frigorifero che si rifiutasse di tenere al fresco alimenti poco salutari o come vietare la vendita di fertilizzanti per evitare che qualche malintenzionato li usi per fabbricare degli esplosivi. Tale “censura” inoltre viene applicata in triplice via: tramite incomprensibili limitazioni hardware (vedi la mancanza di una porta USB nell’ultima tavolozza), tramite SDK inutilmente mutilate e, dulcis in fundo, tramite dissennate e severe censure nello store.

La prima è piuttosto evidente. Conosciamo tutti le carenze che vengono riscontrate ad ogni rilascio di qualche attrezzo del genere. Carenza sempre sminuite dal “non c’è… tanto non la uso”. Frase pronunciata in continuazione prima di rimangiarsi tutto quando nella versione successiva tale funzione viene magicamente integrata. A quel punto serve, è utile e bella.

La seconda invece è molto subdola e costringe gli sviluppatori a fare i salti mortali per simulare una funzione che, per qualche strano motivo, è vietata dalle SDK. Tanto per dirne una: il tethering esplicitamente vietato del primo telefono “melenso” (non so se sia ancora così).

La terza invece è del tutto aberrante. Il solo pensiero che sia un gruppo di persone non meglio identificato a decidere quale software è possibile installare e quale no è qualcosa che non concepisco. Prendiamo ad esempio il caso dell’applicazione podcaster, piccola applicazione per gestire i podcast, di cui è stata vietata la vendita perché iTunes svolge le medesime funzioni. Oltre il madornale conflitto di interessi appare chiaro che è una palese violazione di una libertà digitale. Perché non posso usare quel programma se a me iTunes fa schifo? Non si sa. Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare. Punto.

Censure tanto abominevoli quanto le risposte estremamente demagogiche del tipo:

Siamo stati sommersi dalle lamentele soprattutto di clienti donne che trovavano il contenuto di molte applicazioni degradante e discutibile, ma anche di genitori preoccupati di quello che potevano vedere i loro figli.

Apple tiene in piena considerazione gli sviluppatori, ma prima di loro vengono le famiglie e i bambini.

Come se non fossero sufficienti i meccanismi di parental control (e senza contare che se ad un bambino in età prepuberale regali un telefono da 500€ meriti la galera).

Per capire meglio l’infondatezza di alcune motivazioni tenete presente che anche i repository delle più famose distribuzioni GNU/Linux compiono severissime selezioni prima di inserire un software all’interno del proprio sistema di distribuzione. Chiunque abbia mai provato ad inserire una propria applicazione all’interno dei repo ufficiali di Debian sa quanta severità e quanta inutile burocrazia bisogna seguire. Ma tutto questo iter è necessario per garantire la presenza di software affidabili: non viene in alcun modo impedito l’accesso di un programma per ragioni “etiche” o per motivazioni concorrenziali.

Mi chiedo quindi come sia possibile non rendersi conto che il prezzo da pagare va ben oltre il già caro prezzo da pagare al negoziante di fiducia? Il potere più forte che abbiamo non è il voto: è il boicottaggio ed io, nel mio piccolo, lo faccio a 360 gradi.

Quando ho deciso di passare a GNU/Linux l’ho fatto anche per questo. Per riacquistare la mia libertà, per liberarmi di DRM e altre volgarità digitali, abbracciare l’idea che l’uomo debba lavorare per l’uomo e, soprattutto, per non dare più un centesimo ad aziende che, giustamente, curano solamente i loro interessi. Perché è ovvio che delle aziende del genere non fanno dei prodotti per “il bene dell’umanità”.

A questo punto torniamo alla domanda principale: che fine fanno le libertà digitali? Secondo me vivono e continueranno a vivere finché ci sarà qualcuno a crederci. Vivranno finché ci saranno persone che non si arrenderanno a quella che sembra “l’evidenza dei fatti”. Nonostante il circo dei media si occupi sempre del nuovo giocattolo luminescente di turno.

“Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce” diceva qualcuno. Io, nel mio piccolo, penso proprio di far parte della foresta.

10 comments on “Le libertà digitali non muoiono mai

  1. “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce” diceva qualcuno. Io, nel mio piccolo, penso proprio di far parte della foresta.

    Siamo in due.
    Non si sa che funzione possa avere quell’accessorio inutile e ingombrante, ma “è figo!”.
    Così mi è stato risposto alla mia domanda, “serve per leggere libri”, come se per leggere libri non ci siano i libri! e se non ti piace la carta, leggiteli su un computer “normale”!
    E se questa è la funzione migliore di quel coso allora siamo messi bene.
    Però noi continuiamo a parlare di crisi, continuiamo a lamentarci del nostro governo (ormai è l’argomento migliore per fare amicizia! :D) e poi compriamo un “coso” da 800 euro (? non so quanto costi sinceramente), incredibile il controsenso.
    Ma va bene così, la moda è moda, contenti loro, inutile dire che non riesco davvero a capirli, neanche sforzandomi al limite delle mie capacità.
    Detto questo ti saluto, ciao!

  2. Secondo me la maggior parte delle volte Apple impone limiti per garantire l’usabilità del prodotto.
    Noi siamo in grado di utilizzare gli strumenti tecnologici, ma ho l’impressione che loro vogliano fare in modo che proprio chiunque possa utilizzarli: http://www.theapplelounge.com/anteprima/anteprima-la-nonna-con-lipad/
    Decidono cosa mettere e cosa non mettere sullo store? E’ anche giusto. E se io iniziassi a mettere applicazioni fatte male, o che addirittura fanno danni?
    Sono d’accordo sul fatto che poi usano questo pretesto anche per tutelare i loro interessi, e questo dispiace.

    Anche riguardo l’hardware, il problema è implementare bene le funzionalità. Una porta usb significa un sistema in grado di gestire filesystem della Microsoft, di leggere qualsiasi tipo di file e gestirlo correttamente. Penso sia complicato creare qualcosa del genere che funzioni sempre e comunque e in modo semplice.
    Invece caricare i dati da un programma fatto dalla stessa casa, è tutta un’altra storia! La sicurezza e la stabilità sono migliori.

    Alla fine è il mercato a scegliere, l’importante è che ci sia sempre concorrenza, soprattutto quella libera.

    Immaginate che bello avere un dispositivo che funziona bene come quelli Apple ma anche libero! Utopia! Purtroppo al momento si deve scendere a compromessi.
    Se fanno un tablet con Android, usb, tethering, batteria da 10 ore e schermo IPS, che anche la nonnetta di 100 anni sa usare, allora chiamatemi!!

    p.s.: comunque non è vero che i tablet non servono a nulla! Ci puoi fare molte cose (internet, multimedia, giochi, lavoro….). Magari non è un pc, ma dipende dai gusti!

  3. “Immaginate che bello avere un dispositivo che funziona bene come quelli Apple ma anche libero!”

    Se intendi computer, già c’è..
    Se intendi telefonia, pure..
    Se intendi dispositivi come l’ipad, non credo ci sia un’azienda con un po’ di raziocinio che si metterebbe a produrre oggetti simili…
    Se mi trovi (e mi dimostri) la reale comodità, ed il reale impiego, in termini di pratica, di questo dispositivo, allora magari riesco a capire il suo valore, e chissà, me lo compro pure io 😀
    La apple può fare qualsiasi cosa, tanto venderebbe uguale.
    Da una parte quest’azienda è da ammirare e d’esempio, nel marketing è imbattibile, e non so come abbia fatto a guadagnarsi un tale prestigio, forse più si alzano i prezzi di un prodotto, e più diventa d’elite..

    • Dobbiamo metterci d’accordo su cosa significa “funziona bene”. Anche Windows funziona bene.
      Se hai l’antivirus.
      Se sai cosa significa “per usare questo programma devi installare DirectX 10”.
      Se hai l’ultimo Office che legge docx.
      Se sai dove è il menu per mettere il cestino sul desktop (trovalo in XP :P).
      Se deframmenti.
      Se compri la webcam nuova perché quella vecchia non va su 7.
      E così via…

      Te sapresti ovviamente usare windows (o far andare il wifi su linux). Ma devi pensare all’utente medio.
      Ti faccio un bel esempio.
      Ho un bel lettore mp3 della philips, che mi piace. Legge anche i tag id3. Ma solo un certo formato, tutti i brani con un altro tag vengono messi sotto “unknown”. Io so come rimediare, ma vallo a spiegare a un’altra persona cosa è un tag id3.
      Non so se sull’iPod questo può succedere, ma se scarichi la musica e la metti sull’iPod con iTunes, vedi che “unknown” te lo puoi scordare! Un sistema chiuso funziona bene. Secondo me non è Apple a fare chissà quali prodotti. Sono gli altri che non pensano a certe cose! E Apple potrebbe fare molto di più!!
      Ovviamente poi ci sono le fregature: se una funzione non è stata implementata non la usi. Le applicazioni sono filtrate. E costa un botto di soldi. Per questo neanche io comprerei un iPhone, ma mi piace la “filosofia” che c’è dietro.

      Sono d’accordo riguardo il comportamento delle persone. Ma il fatto che molti comprano una porche solo per fare i fichi non significa che le porche siano brutte macchine! Hanno comunque il loro motivo di essere!
      Sicuramente poi ti fanno rosicare quando li vedi 😛
      Il prezzo poi è una strategia psicologica… la gente è portata a pensare che ad un prezzo alto corrisponda qualità -.- Ma penso che dietro al prezzo alto ci siano anche altre ragioni. 10 persone che pagano 100 oppure 100 che pagano 10 portano gli stessi profitti. Ma 10 persone in assistenza costano meno di 100.

      Riguardo i tablet, l’aspetto bello è il poter utilizzare un computer che ti sta in una mano. Ovviamente alcuni lavori richiedono periferiche di input precise (mouse, tastiere, anche il monitor deve essere grande). Con un tablet non ci fai cad.
      Ma per molte cose non ti serve un portatile o un fisso. Puoi fare tutto con comodità seduto sul divano (ad esempio). Un portatile pesa, scalda. Un tablet deve essere leggero, veloce. E’ comodo!
      Oppure immagina un medico che lo utilizza come cartella clinica. Si porta dietro una tavoletta con wi-fi e può accedere a tutte le informazioni che vuole! Come altro avrebbe potuto fare questo?
      Ovviamente è soggettivo. A me piace l’idea di un computer che puoi portare in giro facilmente, magari te preferisci la potenza di un portatile.

      • lo potrebbe fare benissimo con un telefonino, gli ultimi sono sui 4″, anzi, Dell ultimamente ne ha fatto uno da 5″, e in più ci telefoni anche.
        E se proprio ti serve uno schermo più grande, esistono i netbook apposta, decisamente più comodi, e costano meno della metà.
        Comunque è chiaro che abbiamo idee diverse, quindi sarebbe inutile continuare la disputa, io, al contrario, l’ipad trovo molto scomodo, e non saprei che farmene, oltre a tenermelo sulla credenza in “brutta” mostra.
        Credo che anche gli appassionati apple, dopo le prime due settimane di pura euforia, non saprebbero proprio cosa farsene, oltre a portarselo in giro e mostrarlo agli amici.

        Ah, molto utile l’ipad per la nonna, ormai non sanno più che inventarsi quelli della apple per fargli pubblicità.

        Ps: il paragone con windows era l’ultimo che volevo tirare in causa.

        Ciao.

        • Penso anche io che non troveremo mai un punto di incontro 🙁
          Devi comunque tenere in mente che quello che vorrei spiegarti è un concetto (astratto), un modo di concepire la tecnologia.
          Poi i prodotti reali non sempre sono fedeli alla filosofia che sta dietro. In particolare perché le società hanno fine di lucro.

          Però, riguardo ai tablet, forse potrei farti capire cosa ci vedo di utile e comodo!
          Per l’esempio di prima, un netbook sarebbe scomodo, lo dovresti poggiare da qualche parte, e un telefono sarebbe piccolo…

          Alla fine è solo un modello diverso di computer:
          fisso -> portatile -> tablet -> palmare
          Il vantaggio è la comodità di tenerlo in mano facilmente. Per il resto fa quello che fanno gli altri computer! Magari per certe cose non è ottimo (tastiera e mouse te li scordi), ma se il sistema operativo è pensato per il touch, ci guadagni su altre.
          Posso provare a fare l’elenco di tutto quello che ho in mente:
          Navigazione internet.
          Foto. Video. Forse anche film (in vacanza mica ti puoi portare un 20 pollici :D)
          Email, chat, social network (che non uso :P)
          Video chiamata! Sarebbe spettacolare 😉
          Musica!!
          Vabbe, giochi.
          Testi (entro certi limiti)
          Anche lettura volendo. Però gli e-reader sono molto meglio.

          Prova a dirmi qualche cosa di “ordinario” che non puoi fare con un tablet! 😀

          Comunque queste idee ce le ho in mente da prima che si sentisse parlare dell’iPad (tanto per chiarire!).

          • ok, capisco che magari i tablet saranno il futuro, e i computer forse saranno tutti touch, ma al momento l’ipad 800 euro non ce li vale proprio, nel comparto software è estremamente limitato rispetto ad un netbook da 10″, col netbook ci faccio il quadruplo delle cose, e poi io sinceramente i soldi per una cosa del genere non ce li posso spendere, èun calcio in faccia alla crisi, e al mio portafoglio.
            Come già detto i tablet saranno il futuro, ma al momento preferisco 10 volte un netbook.
            Forse il punto di accordo l’abbiamo trovato dai 😉
            Ciao.

  4. Alla fine è solo un modello diverso di computer:fisso -> portatile -> tablet -> palmareIl vantaggio è la comodità di tenerlo in mano facilmente. Per il resto fa quello che fanno gli altri computer! Magari per certe cose non è ottimo (tastiera e mouse te li scordi), ma se il sistema operativo è pensato per il touch, ci guadagni su altre.Posso provare a fare l’elenco di tutto quello che ho in mente:Navigazione internet.Foto. Video. Forse anche film (in vacanza mica ti puoi portare un 20 pollici )Email, chat, social network (che non uso )Video chiamata! Sarebbe spettacolare Musica!!Vabbe, giochi.Testi (entro certi limiti)Anche lettura volendo. Però gli e-reader sono molto meglio.
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